Parasha – Sh'lach L'cha - Numeri 13:1−15:41 (24 Giugno)

Riassunto:


Nella nostra porzione di questa settimana, Mosè invia 12 spie alla terra d’Israele per raccogliere informazioni sui suoi abitanti e sul territorio. Nonostante le informazioni positive raccolte da Giosuè e Caleb, la gente ha paura. Più avanti Dio minaccia di distruggere il popolo d’Israele ma la sua ira si placa quando Mosè intercede per esso. Dio però punisce il popolo annunciando che, tra coloro che lasciarono l’Egitto, solo Giosuè e Caleb avrebbero avuto accesso alla terra d’Israele. Mosè poi dà istruzioni agli israeliti per ciò che riguarda la conservazione della challah, su come osservare Shabbat, su come trattare gli stranieri e le leggi dello tzitzit.

 

Insegnamenti della nostra Haftarah -Giosuè 2:1-24

 

Vi è un forte collegamento tra le porzioni di Torah e di Haftarah di questa settimana. Entrambe riferiscono dell’invio di spie per raccogliere informazioni sulle condizioni che il popolo d’Israele dovrà affrontare al suo ingresso nella terra promessa. Nella Torah, 2 spie offrono un rapporto favorevole (Giosuè e Caleb) mentre le restanti 10 danno un rapporto negativo e addirittura terrificante.  A causa di questo rapporto negativo, il popolo si rifiuta di addentrarsi in questa nuova terra. Come punizione l’attuale generazione deve morire e solo la nuova generazione potrà accedere alla terra.

 

Nella nostra porzione di haftarah è Giosuè, una delle due spie originali della Torah, che segue l’esempio di Mosè e manda a sua volta delle spie , in questo caso solo due invece delle dodici inviate nella Torah.  Le due spie vanno a Gerico e incontrano Rahab, una donna molto interessante.

 

Spesso la gente ci sorprende. A volte coloro che ci sembravano impressionanti ci deludono mentre coloro che apparivano più grezze e di poca importanza ci possono insegnare tante cose. Questo è il caso di Rahab, la protagonista della nostra porzione di haftarah. Nel leggere di lei, impariamo che aveva passato gran parte della sua gioventù praticando una professione disdicevole, la prostituta. Detto questo, è proprio una donna con origini così umili che finisce per far sì che il nostro popolo acceda alla terra promessa.

 

Rahab è l’epitomo della persona fuori dagli schemi. E’ una donna, una prostituta e una straniera. Vive al confine della città, in mezzo a ciò che sta dentro e ciò che sta fuori.

 

I rabbini del Talmud sono spesso cosi presi dalle azioni di Rahab da aver creato un’intera mitologia per il personaggio. Secondo i rabbini, per aver ospitato le due spie ed averle salvate Rahab viene premiata da Dio. I rabbini ci insegnano che Rahab si converte all’ebraismo e, come premio, ottiene addirittura che Giosuè divenga suo marito! Anche le scritture cristiane onorano Rahab. Matteo scrive che Rahab è un’antenata di Gesù perché ha vissuto secondo la sua fede.

 

Rahab è un esempio per tutti noi. In primis, ci insegna che la persona più semplice, che vive ai margini della società, può agire con fede e portare grandi cambiamenti nel mondo. In secondo luogo, Rahab ci insegna che teshuva/penitenza è possibile. Rahab prende il controllo della sua vita e cosi facendo cambia la storia. La storia della sua vita è un modello per tutti noi. Quando apriamo gli occhi e i cuori a tutti gli esseri umani, permettiamo che essi portino la pienezza dei loro doni in questo mondo. 

Shabbat Shalom

Rabbi Donald Goor