Parasha –Chayei Sarah - Genesi 23:1−25:18 - 19 Novembre 2022 (Copy)

Blog della URJ di questa settimana:

Cos'è qualcosa che molte persone vogliono diventare ma nessuno vuole essere? Questo paradosso non è un indovinello, ma semplicemente un fatto della vita. Nella nostra cultura orientata verso la gioventù, quasi tutti vogliono invecchiare ma nessuno vuole diventare vecchio. Considerate tutte le formule ed esercizi per aiutare nella ricerca della fonte della giovinezza tramite cui poter rallentare o addirittura fermare la marcia inesorabile del tempo.

La tensione tra il voler diventare grandi e voler rimanere giovane è ancora più urgente ora dato l’invecchiamento della popolazione globale, diversa più che mai a livello storico. Ciò è evidenziato dal numero di persone che vive ben oltre l’età pensionabile. La categoria di persone tra i 65 ed i 74 anni è circa otto volte quella del 1900; il numero di persone tra i 75 e gli 84 anni è 17 volte tanto; e coloro che hanno dagli 85 anni in su sono aumentati di 40 volte. Proiezioni future ci dicono che entro il 2030 ci saranno più di 70 milioni di persone sopra i 65 anni, e la popolazione dagli 85 anni in su, il gruppo che avrà maggior bisogno di cura, aumenterà drasticamente.

La vita di oggi non si conforma ad aspettative pregresse. Il matrimonio, la scuola, fare carriera, avere figli, sono sempre più fluidi. Molte persone non si comportano o non sembrano avere la loro età anagrafica.

Chayei Sarah fu scritto durante un periodo in cui l’invecchiare era più un’eccezione che una regola. Si tratta di un racconto che chiede al lettore di prendersi del tempo per riflettere sul concetto dell’invecchiamento e di sperare di fare ciò lentamente e con grazia invece che in modo severo. Il testo ricorda al lettore che Sarah aveva 127 anni quando morì (Genesi 23:1)  mentre Abramo morì a 175 anni (Genesi 25:7).  Sia Sarah che Abramo raggiunsero i loro obiettivi personali più significativi  in tarda età, ben oltre ciò che sarebbe considerato fattibile oggi. Abramo sull’ordine di Dio si mise in viaggio da Haran (Iraq) verso la “terra che ti mostrerò” a 75 anni (Genesi 12:1, 4). Quando Abramo raggiunse i 90 anni, Dio si rivelò a lui e gli promise di rendere numerosi i suoi discendenti. (Genesi 17:4-6). Ad Abramo venne ordinato di circoncidersi a 99 anni (Genesi 17:24). Nonostante Sarah (90 anni) e Abramo (100 anni), fossero ben oltre l’età biologica per avere figli, diedero alla luce Isacco (Genesi 21:2-3). Perciò l’età non rappresentava un problema per Sarah e Abramo. Si lanciarono in nuovi viaggi quando forse ci si sarebbe aspettato che sarebbero stati a casa a fare la calza.

Coloro che pensano che invecchiare è solo una questione di mente sulla materia ignorano cose come geni, nutrizione, esercizio e forse anche il pizzico di fortuna. Ciò nonostante anche come ci si rapporta all’invecchiamento ha il suo peso.

L’atteggiamento è parecchio importante. Alcuni anni fa, andai a trovare una donna di 99 anni. Prima di congedarci le dissi: “Spero di poter tornare per festeggiare il tuo 100esimo compleanno.” “Perché no?” mi rispose lei, “Mi sembri in perfetta salute.”

Prima di oggi, invecchiare era qualcosa di anomalo.

Secondo Il Libro Dei Proverbi : “I capelli grigi sono una corona di gloria” (Proverbi 16:31).  La tradizione rabbinica ci insegna: “ben arba-im labinah, ben chamishim l‘eitzah ... ben sh’monim lig’vurah — 41 anni sono fatti per il discernimento, cinquanta per dare consiglio…ottanta per dare forza” (Pirkei Avot 5.21). Queste non sono frasi isolate sull’invecchiamento, vi sono massime simili in altri testi tradizionali. L’esempio della longevità di Sarah ed Abramo e di ciò che hanno realizzato in età avanzata ci danno nuovi modi di pensare su come dare significato all’anzianità, realizzando cosi la preghiera del Salmista : “Insegnaci a contare bene i nostri giorni per acquisire un cuore saggio” (Salmi 90:12).

Rabbi Stephen S. Pearce, Ph.D.