Parasha – Vayeira, Genesi 18:1–22:24  (SABATO, 12 NOVEMBRE)

 Riassunto:

 

-         Abramo dà il benvenuto a tre visitatori che annunciano che Sarah avrà un figlio.

-         Abramo litiga con Dio per ciò che riguarda la distruzione di Sodoma e Gomorra.

-         La casa di Lot viene invasa dal popolo di Sodoma. Lot e le sue figlie riescono a fuggire mentre le città vengono distrutte. La moglie di Lot viene trasformata in una statua di sale.

-         Lot ingravida le sue figlie che danno alla luce figli che diventeranno i fondatori di Moab e Ammon.

-         Abimelech, re di Gerar, prende Sarah in moglie dopo che Abramo dice di essere suo fratello.

-         Isacco nasce, viene circonciso e svezzato. Hagar e suo figlio, Ismaele, vengono cacciati ed un angelo salva loro la vita.

-         Dio mette alla prova Abramo, ordinandogli di sacrificare suo figlio Isacco presso il monte Moriah.

 

Lezione di: Rabbi Karyn D. Kedar

 

Mi sedetti vicino al mare, spostandomi da luce ad ombra, ascoltando il suono del leggero vento. Nel cielo scorsi un gabbiano, una farfalla color cannella, e un aereo. Il mondo era in costante movimento eppure provavo un senso di fermezza. E poi, nel cuore del giorno, sul ramo più alto dell’albero più alto notai un brillio. Fu una grande distrazione. Mi domandai cosa fosse. Mi aspettavo che scomparisse. Nel guardare questa luce, sentii una presenza, una calma sopra di me. Shalom aleichem, benvenuto angelo della pace.

Gli angeli del Tanach sono metafore per i nostri desideri più alti. Raffaele, Dio è il mio guaritore; Michele, chi è come te o Dio; Gabriele, Dio è la mia forza; Uziele, Dio è la fonte del mio potere; Oriele, Dio è la mia luce. Quanto desideriamo avere un senso di forza, salute, luce e potere che ci possano avvolgere con un senso di protezione. A volte gli angeli di Tanach sono messaggeri. Spesso questi messaggeri si presentano sotto forma di persone, stranieri che paiono comunicare una verità divina.

Questa porzione di Torah abbonda di messaggi eterni. Inizia con : Poi il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno. (18:1). Secondo i rabbini del Talmud, (bava metzia 86b),  tutto ciò avviene durante il terzo giorno dalla sua circoncisione e Abramo è seduto fuori dolorante al caldo. Egli è alla ricerca di conforto e guarigione. Tutto d’un tratto, alle querce di Mamre, compare Raffaele, l’angelo della guarigione. Abramo viene liberato dal suo dolore e a noi, in quanto generazione futura, viene insegnato che il visitare i malati è un comandamento importante. Raffaele, Dio è il potere della guarigione.

Poi, in quello stesso verso, tre uomini si avvicinano alla tenda. “Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino in terra.” (18:1-2).  Ad Abramo e Sarah questi tre sembrano essere tre stranieri alla ricerca di riposo da un lungo viaggio, perciò viene esteso loro un rifugio dalla brutale realtà del deserto. Gli stranieri si siedono all’ombra di alcuni alberi e viene offerta loro acqua, cibo e sicurezza.

Abramo e Sarah non sanno che gli stranieri sono gli angeli della benedizione e del destino che sono venuti per consegnare un messaggio divino: Abramo e Sarah avranno un figlio. La promessa di Dio cosi si manifesterà tramite Isacco:”Io ti colmerò di benedizioni e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle nel cielo e come la sabbia che è sul lido del mare.”(22:17). Il destino del popolo ebraico verrà cosi svelato e cosi inizierà anche la sua storia. Michele, chi è come te o Dio?

Salute, benedizione e ora giustizia. La Torah ora si concentra su Sodoma e Gomorra, due città sregolate, dove il male è la norma e la crudeltà è luogo comune. Dio dice ad Abramo che queste città devono essere distrutte. “I due angeli arrivarono a Sodoma sul far della sera, mentre Lot stava seduto alla porta di Sodoma. Non appena li ebbe visti. Lot si alzò andò loro incontro e si prostrò con la faccia a terra, e disse: “Miei signori, venite in casa del vostro servo: vi passerete la notte, vi laverete i piedi, e poi, domattina, per tempo, ve ne andrete per la vostra strada.” (19:1-2).

E’ sera. Gli angeli si trovano alle porte di Sodoma. Lot, come Abramo e Sarah, vedo loro come stranieri reduci da un lungo viaggio, e perciò offre loro di lavarsi i piedi. Ma è la città che ha bisogno di essere ripulita. La metafora è chiara: Dio non permetterà che il male fiorisca. Gabriele, Dio è la mia forza.

Ed ora, l’angelo di Hagar. Hagar, come richiesto da Sarah, fa da madre surrogata, difatti il primo figlio di Abramo è di Hagar. Ma adesso c’è Isacco. Sarah ordina che Hagar ed Ismaele vengano banditi alla natura selvaggia. Hagar è impaurita e urla al cielo : “Che io non veda morire mio figlio” Dio udi’ la voce del ragazzo e l’angelo di Dio chiamò Hagar dal cielo e le disse “Che hai Hagar? Non temere perché Dio ha udito la voce del ragazzo là dov’è. Alzati, prendi il ragazzo e tienilo per mano, perché io farò di lui una grande nazione” (21:17). Un angelo di pietà e compassione appare sotto la forma di una voce dal cielo. Madre e figlio trovano conforto. Ismaele sarà il padre di una grande nazione.. Uziel, Dio è la fonte del mio potere.

Un po’ di tempo dopo : “Dio disse ad Abramo : “Prendi ora tuo figlio, il tuo unico, colui che ami e và nel paese di Moria, e offrilo là in olocausto sopra una dei monti che ti dirò” (22:2). Abramo viene messo alla prova. Deve prendere suo figlio Isacco e sacrificarlo a Dio. Obbedendo, Abramo cammina silenziosamente per tre giorni con suo figlio Isacco, lo porta ad un altare e alzando un coltello si prepara ad ucciderlo ma di colpo un angelo del Signore lo richiama dal cielo : “Abramo! Abramo!” Egli rispose “Eccomi.”E l’angelo : “Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli del male. Ora so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l’unico tuo.” (22:11-12.)  Diventeremo una società diversa, onorando i nostri figli e istruendoli, non sacrificandoli come si faceva allora. Oriele, Dio è la mia luce, non avrò paura.

La nostra storia si è districata tra angeli, metafore di guarigione, benedizione, promesse, giustizia, pietà, compassione ed illuminazione. Tornai a quell’albero il giorno seguente e non rimasi stupito nel vedere che la luce era scomparsa. Ma chiudendo gli occhi, gli uccelli tornarono, cosi come il vento ed il suono dell’acqua, ed il sentore di una presenza e di pace.

 

(Con permesso- https://reformjudaism.org/learning/torah-study/torah-commentary/  Tradotto dall’inglese all’italiano. L’autore non è responsabile per la traduzione.)