Parasha – Naso –Numeri 4:21−7:89: (10 Giugno)

Riassunto:

Nella nostra porzione di questa settimana viene fatto un censimento dei gersoniti, merariti e coatiti, tra i trenta ed i cinquanta anni e vengono descritti i loro compiti presso il tabernacolo.  Dio poi istruisce Mosè per ciò che riguarda il trattamento di persone ritualmente impure, individui penitenti e coloro che sono sospettati di adulterio. Più avanti vengono spiegati gli obblighi di un giuramento nazarita, tra queste vi sono l’astensione dal bere alcool e dal tagliarsi i capelli. Dio poi dice a Mosè di insegnare la benedizione sacerdotale ad Aronne ed ai suoi figli. Infine Mosè consacra il santuario, i capo tribù consegnano le loro offerte e Mosè parla con Dio nella tenda dell’incontro.

Insegnamento della  Haftarah - Giudici 13:2-25:

Entrambe le porzioni di Torah e di haftarah si concentrano sul nazarita – una persona considerata ritualmente pura da Dio e che si astiene dal bere alcool e dal tagliarsi i capelli.

Nella religione cristiana monaci e suore fanno voto di purezza come i nazariti. E’ normale nel mondo cristiano che queste persone si isolino dalla vita quotidiana, vivendo in conventi e monasteri. L’ebraismo non presenta nessun concetto secondo cui l’isolamento dalla vita quotidiana ed il fare voti di purezza porti ad una maggiore santità. La cosa che più si avvicina a ciò è il voto del nazarita, che si traduce in un giuramento di rimanere puri per un periodo di 30 giorni.

Secondo la nostra porzione di Torah, i voti del nazarita sono temporanei-validi solo per un periodo di tempo limitato. Al nazarita della Torah non era permesso separarsi dal popolo per un lungo periodo di tempo. Nella nostra porzione di Haftarah , leggiamo della storia di Sansone, che pare fosse obbligato a prendere i voti del nazarita dalla nascita. Non ebbe scelta e non fu per un periodo limitato. Nonostante possedesse una grande forza e statura, Sansone aveva un carattere debole in quanto donnaiolo.

Anche noi facciamo dei voti ogni tanto. Promettiamo di mangiare meno, di bere meno, di comportarci meglio nei confronti dei nostri cari, ecc. Ciò nonostante, in quanto ebrei non facciamo voti di santità che ci separino dalla vita quotidiana. Invece, assumendoci gli obblighi delle mitzvot tramite la preghiera quotidiana e settimanale, attraverso le tzedakah e l’amorevolezza abbiamo la possibilità di renderci santi ogni giorno.

Shabbat Shalom

Rabbi Donald Goor