Parasha – Kedoshim – Levitico 19:1-20:27: (May 7)

Riassunto:

Nella nostra porzione di questa settimana – alcune sezioni della quale vengono anche lette durante Yom Kippur-, Dio proclama una serie di comandamenti, dando istruzioni agli israeliti su come essere un popolo sacro. Vengono descritte anche alcuni crimini sessuali e le risultanti punizioni se questi vengono commessi.

Lezione Della Nostra Haftarah – Amos 9:7-15: 

La nostra porzione di Torah e di haftarah sono collegate dalle visione su cosa significa essere un popolo sacro.Nella nostra porzione di Torah, vengono elencate una serie di comandamenti da osservare che portano a questa sacralità. Nella porzione di haftarah, Amos indica quanto Israele sia lontana dall’essere un popolo sacro.Il profeta conclude con una nota positiva, prevedendo un futuro luminoso per il popolo d’Israele.  

In questa porzione troviamo un passaggio assai difficile e impegnativo. Nel primo verso Amos dice : “Non siete come me, popolo d’Israele, come i cusciti?” Amos sta direttamente paragonando il popolo d’Israele ai popoli dell’Africa settentrionale, conosciuti per la loro pelle nera. 

Nel corso delle generazioni i commentatori sono in disaccordo sul motivo di questo paragone. Significa che Dio ci odia come odia i cusciti? Oppure dovrebbe rappresentare un enunciato universale che per Dio il popolo d’Israele e come qualsiasi altro popolo? 

Nel suo commento tradizionale sulla Torah, Joseph Hertz , capo dei rabbini inglesi a metà del 1900 scrive : “La degenerata Israele vale per Dio quanto gli odiati abitanti della distante Etiopia…” Secondo Hertz non vi è paragone peggiore per il popolo d’Israele di quello fatto coi cusciti.  

Detto questo, Rabbi Gunther Plaut, un rabbino Reform contemporaneo e autore del commento Reform sulla Torah e Haftarah scrive, “non vi è motivo per questo tipo di analisi.” Secondo Plaut nella Torah viene dipinta un'immagine negativa dei cusciti, come altri popoli quali egiziani, canaaniti, filistei, assiri e babilonesi-tutti nemici storici di Israele.

Secondo Plaut, la bibbia non ha nessun tipo di pregiudizio razziale. Infatti, Mosè sposa una donna cuscita. Quando la Torah descrive una nazione straniera, lo fa in secondo la lingua ed il luogo geografico. La Torah non parla mai di razza. 

 Plaut interpreta il discorso di Amos nella nostra haftarah come una proclamazione che  “Dio è Dio dell’umanità e che in quanto esseri umani, i figli d’Israele non sono diversi dagli abitanti dell’Africa- i cusciti…” 

Mentre Amos si concentra sui peccati del popolo d’Israele, ricorda loro che per essere un popolo sacro, devono agire in modo sacro.

Shabbat Shalom

Rabbi Donald Goor