Parasha Ki Tissa – Exodus 30:11-34:35 – 18 febbraio 2022

Riassunto:

La nostra porzione di Torah di questa settimana è piena d’azione! Si apre con il censimento degli israeliti da parte di Mosè e la raccolta di mezzo shekel a persona. Dio poi dice a Mosè di costruire un bacino d’acqua e di preparare l’olio dell'unzione e l’incenso per l’ordinazione dei sacerdoti. Viene poi dato il compito di creare oggetti per i preti ed il tabernacolo a Bezalel and Oholiab, due esperti artigiani. Agli israeliti viene ordinato di mantenere lo Shabbat come segno del loro patto con Dio. Dio consegna poi le tavole del patto a Mosè. In seguito gli israeliti chiedono ad Aronne di forgiare un vitello d’oro. Mosè implora Dio di non distruggere il popolo d’Israele e finisce per rompere le due tavole del patto su cui sono scritti i dieci comandamenti una volta visto il vitello d’oro. Dio punisce gli israeliti con una piaga. Mosè poi torna in cima al monte Sinai con due tavole intonse e rimane li per altri 40 giorni in modo che Dio possa nuovamente scrivere i dieci comandamenti. Vengono poi rivelate altre leggi, tra cui quella di osservare le feste pellegrine. La porzione di conclude con la discesa di Mosè dal Sinai con un’espressione radiosa sul volto.

Insegnamento della nostra Haftarah – 1 Re 18:1-39

Nella nostra porzione di Torah, il popolo si ribella nella costruzione e venerazione del vitello d’oro. Nella nostra porzione di Haftarah , il profeta Elia si scontra con un culto straniero in seguito alla presenza di sacerdoti di Baal, insediatisi sul territorio tramite la regina Gezabele. Sia la porzione di Torah che quella di Haftarah contengono un’accusa di idolatria, che non si concluse con la distruzione del vitello d’oro ma che è continuata nel corso della storia. Entrambe le porzioni servono a ricordare la presenza e della forza di Dio, anche in quei momenti in cui Dio sembra assente.

La nostra Haftarah racconta la storia del grande profeta Elia, che compare senza alcuna introduzione. Il misticismo che circonda questo personaggio è sottolineato dalle sue comparse e scomparse improvvise nel corso dei testi. Elia è il protagonista di diverse leggende descrivono le sue meravigliose imprese ed i suoi miracoli. Nonostante il Talmud cerchi di minimizzare questo misticismo, quando si presentano domande legali difficili spesso la risposta viene data da Elia!

L’attenzione su Elijah continua anche oggi, quando festeggiamo un Brit Milah. Mettiamo da parte una sedia per Elia come simbolo di speranza per il futuro. Ogni settimana, durante lo Havdalah , invitiamo Elia ad unirsi a noi nella speranza che la settimana successiva porti maggiore fortuna. E poi ovviamente, durante il Seder di Pesach, mettiamo da parte un bicchiere per Elia. Lo invitiamo ad unirsi a noi nei festeggiamenti, simboleggiando la speranza di un futuro libero per tutti.

Nonostante la sua grandezza ed il grande ruolo che ha nella nostra storia, Elia viene sempre descritto come un cittadino comune. Sappiamo che si vestiva con abiti semplici, anche quando si trovava in presenza di reali. Veniva dalla periferia sociale e costituisce una voce per il forestiero e per il perseguitato. Sarà il profeta Elia ad annunciare la venuta dell’era messianica, una volta che il mondo sarà perfezionato.

Elia funge da lume di speranza per noi, proprio come lo era nell’antichità. Quando ci disperiamo per lo stato attuale del mondo, e quando sentiamo che Dio è assente dalla nostra vita, possiamo ricordarci che Elia continua a farci visita, ad ogni Brit Milah, ad ogni Seder, ed ogni settimana durante il Havdalah, un simbolo di speranza per il futuro.

Shabbat Shalom

Rabbi Donald Goor