Shabbat Metsora 12 Aprile, 2019

Durante i miei studi presso la scuola rabbinica una delle cose che dovevano fare gli studenti era dare un sermone. Il sermone doveva basarsi su una porzione di Torà che veniva assegnata ad inizio semestre. In seguito a questo la domanda più frequente fra noi studenti era “A chi è stata assegnata Tazria-Metsora?”

Il contenuto di questa porzione rappresenta una sfida per chi la deve commentare. Essa tratta delle leggi sull’impurità rituale e descrive come i sacerdoti identificavano e curavano la lebbra e altre malattie della pelle. Un tema certamente non facilissimo nè una buona base per poter costruire un sermone.

In realtà Tazria-Metsora è la combinzaione di due parasheot (porzioni). Immagino che qualcuno raggiunse la conclusione che fosse meglio superare questa particolare parte il prima possibile. Ma, data la vaghezza del calendario ebraico, in un anno bisestile queste porzioni devono essere trattate come due entità separate e quindi assegnate a due Shabbat consecutivi. Il 2019 è proprio un anno bisestile. Quindi il Shabbat scorso si parlava d’impurità rituale e questo Shabbat si parla di lebbra.

Bisogna però dire che Parashat Metsora non parla affatto della lebbra. La Torà non descrive ciò che i medici chiamano la malattia di Hansen. È probabile che la confusione giunga dalla traduzione dell’ebraico verso il greco e poi verso l’inglese. Sicuramente la Torà e i rabbini interpretarono questi capitoli come indicazioni su come trattare l’epidemia morale di una società. Il Talmud, e poi in seguito i santoni ebraici, videro nei riti della purificazione rituale una metafora della rigenerazione spirituale.

Non ci vuole molto per notare che l’occidente si trova in un periodo di crisi. Odio, frammentazione, atteggiamenti malvagi e vasta diseguaglianza economica. Sono emersi tratti preoccupanti a livello sociale ed individuale. Sono a repentaglio i valori promossi dalla democrazia. Ci troviamo a corto di compassione, tolleranza e onestà. Stiamo assistendo ad una seria minaccia nei confronti del nostro ambiente. Non ci trattiamo molto bene. Il giornalista David Brooks scrive che anni di un pensiero iper individualista ed egocentrico hanno causato la dissoluzione di una cultura morale condivisa, che tratteneva i nostri peggiori impulsi. Ma “intere società e culture possono scambiarsi cattivi valori per valori migliori.”

Da lungo tempo i saggi d’Israele sapevano che era possibile che la corruzione morale infettasse una società, e che era altrettanto possibile individuare i sintomi e affrontare questa infezione. I profeti d’Israele richiamarono la propria gente a quei valori che avrebbero elevato e curato il genere umano e quindi avrebbero reso possibile un vivere civilizzato. Come dichiararono Michea ed Isaia: “Vi è stato detto ciò che è buono e ciò che il Signore chiede di voi. Solo di servire la giustizia, amare e camminare umilmente con Dio”.

Shabbat shalom.

Rabbi Whiman