Shabbat Vayishlach

Mentre l’Amidah mattutino del Shabbat volge al termine, cantiamo: Sim shalom tova u’verachah - O Dio, dona pace, bontà, benedizioni e favore a noi , a Israele e a tutto il mondo. La preghiera poi continua con ki b’or panechah - letteralmente ‘perché dalla luce del tuo volto divino, o Dio, ci hai donato l’amore per la gentilezza”.

Cosa vuol dire? Ricordiamo che la Torah ci insegna che quando Mosé chiese a Dio : “Ti prego, mostrami la tua gloria,” Dio rispose “Nessuno può vedere il mio volto e vivere.” Quindi cosa vuol dire “la luce del tuo volto divino” ?

La risposta viene data nella porzione di questa settimana, Vayishlach. I fratelli Giacobbe e Esaù non si parlavano da molti anni. Giacobbe aveva rubato a Esaù l’eredità e la benedizione. Di conseguenza, Esaù aveva giurato vendetta e pianificato l’uccisione di suo fratello. Ma quando finalmente i due s’incontrano, si abbracciano. C’é un momento di riconciliazione. Giacobbe invita suo fratello ad accettare dei doni, ma Esaù rifiuta. Giacobbe insiste dicendo “Per nessun altro motivo che il fatto di vedere il tuo volto é come vedere il volto di Dio”.

Quando vediamo o siamo soggetti di gentilezza, compassione o perdono, quando vediamo o aiutiamo una persona malata a guarire, quando vediamo altri agire nel modo secondo il quale riteniamo agirebbe Dio e come Egli vuole che noi agiamo, questo è la massima vicinanza consentita a noi mortali per vedere il volto di Dio.

Anche quando siamo in sintonia nel vedere il volto di Dio nelle buone azioni compiute da altri: questo può essere fonte d’ispirazione per noi per agire nella medesima maniera. L’amore per la gentilezza nasce e cresce nel vedere e nel ricevere atti di amore. E quando noi facciamo gemilut chasadim, atti di amore e gentilezza, allora anche gli altri potranno vedere il volto di Dio nelle nostre azioni.

Vediamo il volto di Dio quando vediamo la reverenza che altri hanno nei confronti dei loro anziani genitori, quando vediamo altri aiutare coloro che sono in lutto a compiere i riti necessari o quando vediamo altri gioire con i propri amici e vicini. E’ possibile vedere il volto di Dio in coloro che fanno cadere una moneta nelle mani di coloro che ne hanno bisogno. Quindi per voi, Dio a chi assomiglia?

O meglio, per dirla in maniera più importante e leggermente diversa, chi, osservando le vostre azioni, crede che sia come vedere il volto di Dio?

Se il vostro approccio alla vita é onorevole, retto, compassionevole e gentile, se osservate i comandamenti etici e morali della nostra tradizione, allora sono relativamente sicuro che c’é qualcuno che quando vi osserva vede in voi il volto di Dio.

Rabbi Abraham Joshua Heschel scrisse: Non possiamo creare un’immagine di Dio ma possiamo essere una sua immagine.”

Shabbat Shalom

Rabbi Whiman