Yom Kippur mattina, 5779/2018

da Rabbi Donald Goor

IL Sionismo E’ Un Ideale Infinito

Deve essere sincereo-ho avuto difficoltà mentre mi preparavo per oggi. Io ed Evan siamo felicissimi con le nostre vite- é fantastico poter lavorare part time, vivere in un appartamento che abbiamo aiutato a strutturare e che é stato rimodellato per noi, il poter viaggiare molto, poter servire questa congregazione a Milanoe vivere il nostro sogno. Niente di cui lamentarsi. Abbiamo una belissima vita. Ma quando mi guardo in giro e vedo ciò che sta succendo nel paese in cui amo, Israele, divento sempre più triste.  Quindi oggi voglio essere onesto con voi-brutalmente onesto. Voglio condividere i miei pensieri ed i miei sentimenti per cosi sfidare voi a pensare diversamente per ciò che riguarda Israele. 

Voglio inziare con un’importante enunciato. So un sionista convinto. Sono preoccupato per quanto riguarda l’esistenza d’Israele. La terra e la gente d’Israele sono fondamentali alla mia identità. Amo Israele. E questo é ciò che voglio per voi. Di essere sionisti convinti.  Ma più di questo essere sionisti introspettivi. 

Sono anche un sionisa preoccupato e spaventato. L’Israele che io amo sta affrontando il viaggio per diventare uno stato moderno che é in antitesi con i miei valori, quali il pluralismo, la democrazia e l’ebraismo. 

Sono cresciuto amando Israele, fiero di questo paese. Mi ricordo che durante la scuola domenicale mentre facevo girare quella piccola scatola blu-la stessa scatola blu che mia nonna metteva vicino alle sue candele di Shabbat.  Mi é stato insegnato un sionismo che si trova in quella scatola blu. Insieme costruiremo uno stato. Renderemo vere le nostre antiche preghiere ed aspirazioni. Renderemo sicuri i suoi confini. Raccoglieremo gli esiliati, dall’Europa, il Medio Oriente, lo Yemen, la Persia e l’Etiopia. Creare un’economia fiorente. Le arance Jaffa – e ora Waze – alta tecnologia.  70 anni di fierezza. Costruiremo un moderno giardino del Eden. Hatikvah. Realizzeremo il nostro sogno. Torneremo a casa. 

“E noi…  anche dopo 70 anni…non ci siamo arrivati. Non siamo ancora a casa. L’Israele é stata costruita in modo che gli ebrei, che non si sono mai davvero sentiti a casa nel mondo, avrebbe avuto finalmente una casa. Ora, 70 anni dopo, la forte Israele, sarà anche una fortezza, ma non é una casa.

…Quando il governo Israeliano tenta di improvvisare accordi dubbiosi con l’Uganda ed il Rwanda, ed é pronta a mettere a repentaglio le vite di migliaia di rifugiati espellendoli verso l’incognito-Israele non é una casa.

E quando il primo ministro diffama ed incita la mancanza di respetto verso organizzaioni umanitarie, e quando cerca di trovare modi per promulgare leggi senza il consenso della corte di giustizia,  e quando vengono costantemente sfidate la democrazia e le corti, Isarele diventa sempre una casa-per tutti.

Quando Israele ignora e discrimina contro quei membri che vivono nelle frange della società, quando abbandona e continuamente indebolisce i residenti della parte meridionale di Tel Aviv;  quando dimostra di avere un cuore di pietra verso i deboli e coloro che non hanno voce- sopravissuti all’olocausto, i bisognosi, le famiglia con un solo genitore, gli anziani, pensioni per bambini che sono stati portati via dalle loro case e gli ospedali in frantumi-e sempre meno una casa. E’ una casa disfunzionale.

[ Quando Israele passa delle leggi contro la communità LGBT community, é molto lontana dall’essere casa nostra)

 E quando [ via passata una legge di stato] che ignora e discrimina contro i  1.5 millioni di cittadini palestinesi d’Israel, mettendo al bando la possibilità che possano vivere in questo paese- e sempre meno una casa- per sia la minoranza che la maggioranza.

E quando Israel arresta un rabbino per aver cerimoniato un matrimonio...nega un posto al  Kotel in modo che noi possiamo pregare, quando Israele, porta via l’anima ebraica di millioni di ebrei riformati e conservtori-ancora una volta. É sempre meno una casa” (David Grossman)

Questa non l’Israele a cui miravo io quando misi i miei risparmi in quella piccola scatola blu, nemmeno quella che s’immaginava mia nonna quando inziò a metttere via spiccioli nella sua scatola blu. Questa non é l’Israele che s’immaginava  quando firmò il trattato d’indipendenza. Non é l’Israele che conobbi da bambino o quando ne divenni cittadino.  Questo non é un sionismo di cui posso andare fiero. 

La nostra sfida di oggi non é di creare o difendere uno stato. La nostra sfida oggi é di mantenere uno stato sicuro che vive secondo i valori ebraici. Sono preoccupato che siamo troppo occupati a preoccuparci nel difendere uno stai che anche noi troveremo discutibile.  Vogliamo davvero una terra ebraica sicura che troviamo discutibile e che vede anche noi come persone discutibili? 

Sono un sionista fiero ma anche introspettivo. E giunta l’ora di alzare le nostre voci e creare un sionismo per oggi. 

Io immagino un sionismo basato su un rapporto serio fra Israele e la diaspora, su un scambio salutare di idee e valori. Israele ci offre una forza d’identità, un vero e proprio ebraismo.  Offrire un ebraismo pluralista, egalitario basato su profondi valori ebraici. 


Per essere un sionista moderno ci sono cose che dobbiamo fare : 1.  Ci deve importare, so non ci importa in maniera profonda e attiva-presto avremo un’Israele che non potremo più supportare. 2.  Dobbiamo far sentire le nostre voci. In quanto ebrei abbiamo una voce-una voce autentica e cruciale che si basa su valori ebraici autentici. 3.  Investire in ciò che crediamo. Perché doniamo ad organizzazioni che non crede negli stessi valori in cui crediamo noi? Prima di dare il proprio sostegno monetario ad un organizzaione in Israel ci dobbiamo chiedere :  Hanno parlato di pluralismo, sui diritti delle minore, su valori democratici?.  Sostenete il movimento Reform in Israele. Unitevi ad una congregazione reform in quanto membro straniero. Sostenete il Israel Religious Action Center –IRAC – il centro del movimento Reform che lotta per il diritto di pregare al kotel. Lotta contro il razzismo.Lotta per i diritti per le donne. Sostenete il New Israel Fund, un organizzazione che sostiene a sua volte aziende non profit in Israele che lottano per la democrazia, i diritti per le minoranza, che si prende cura della qualità dell stato che amiamo. Sostenete organizzazioni come le scuole  Yad B’yad  dove studenti Israeliani ed Arabi imparano insieme. Sostenete lo Shutaf – una piccola organizzaione, io faccio parte del loro comitato-che sostiene programmi scolastici e di campeggio per ebrei ed arabi–  che soffrono di problemi fisici. 

Questi punti non sono una ricchezza, sono una necessità, e c’é n’é bisogno adesso. Il tempo sta scadendo. Il nostro sionismo deve essere appassionato-e deve essere introspettivo. Non é questione di vedere gli errori e le qualità di Israele, é questione d’immaginazione. Ciò che é importante é immaginare e lavorare per creare l’Israele che può é dovrebbe essere. 

Il sionismo della scatola blu é passato- abbiamo uno stato moderno e sicuro. Noi dobbiamo creare il sionismo di oggi. Va oltre il difendere uno stato, é questione di qualità dello stato. Il sionismo di oggi ci chiama a sostenere la democrazia, avere il pluralismo, i diritti per le minoranze etniche e combattere contro il razzismo. 

“Israele é un dolore per noi. Perché non é ancora la casa che vogliamo che sia.Riconosciamo le grandi e bellissime cose che ci sono successe, il fatto di avere uno stato...Ma dobbiamo anche riconoscere il dolore della sue distorsione..”

Theodor Herzl era uno vero e proprio profeta moderno. Guardava oltre la sua creazione. Fu capace di parlare a più generzioni quando disse “ Una volta consideravo il sionismo come un ideale infinto...dato che non sarebbe mai cessato ad essere un ideale anche un volta ottenuta la nostra terra, la terra d’Israele. Perché il sionismo...rappresenta non solo la speranza di una terra nativa sicura per la nostra gente...ma anche l’aspirazione di raggiungere la perfezione morale e spirituale. 

Sionismo. Perfezione morale e spirituale. Questa perfezione morale e spirituale é nelle nostre mani. La visione é chiara. La sfida é ovvia. Agire é necessario e deve essere ora. 

“…”  David Grossman mentre parlava durante l’evento :  Giorno Della Memoria Alternativa a Tel Aviv, 17 Aprile, 2018.Ofer Vaknin